Lezione I: Educazione del Cucciolo

Educare il tuo cucciolo è un piacere che ti aiuterà a capire il suo carattere e a formare con lui una prima relazione all'interno della famiglia, è necessario interpretare i suoi pensieri, individuare le ragioni dei suoi comportamenti ed imparare il suo linguaggio nel totale rispetto della sua natura semplice, spontanea ed elementare. I cani non sono in grado di discriminare ciò che è giusto o sbagliato, il loro comportamento è molto legato all'istinto, le regole della società degli uomini non rientrano nella loro sfera di comprensione. Osservandolo nella sua piena indipendenza, si può notare che gli atteggiamenti auspicabili per un buon inserimento, sono già innati in lui, infatti, sa sedersi, sa sdraiarsi, sa non mordere, sa stare zitto, sa stare fermo, sa aspettare ed altro ancora, il proposito dell'educatore, è di metterlo in condizioni di imparare quando e dove dovrebbero essere attuati.
La vita quotidiana e l'ambiente famigliare, sono la migliore palestra in cui esercitarsi, è possibile incanalare il comportamento del cane in una direzione consona e accettabile senza ledere la sua libertà e senza sottoporlo a tutte quelle forzature che un addestramento intensivo comportano.
Devi sapere però che un cucciolo non può essere adottato prima del sessantesimo giorno di vita, poiché il suo sviluppo (mentale, comportamentale e fisico) dipende in larga parte dagli insegnamenti della madre, dal rapporto con i fratelli e dagli insegnamenti dell'allevatore.

Nel Periodo neonatale, che va dalla prima alla seconda settimana di vita, il cucciolo ha bisogno di particolari attenzioni: il cane nasce cieco e sordo ma dotato di riflessi termotattili che permettono di trovare le mammelle della madre; esso cerca sempre il contatto con gli altri cuccioli o con la madre  per provare a scaldarsi perché non è ancora capace di trattenere il calore (termoregolazione). Appena nato, inoltre, il cucciolo si muove strisciando e facendo leva sulle zampe anteriori, non essendo ancora in grado di mantenersi in equilibrio.
Infine, in questa fase il cane trascorre circa il 90% del tempo dormendo e il sonno è profondo.

È importante non svegliare il cucciolo poiché durante il sonno avviene la massima produzione di ormone della crescita.

Nel Periodo di transizione, corrispondente alla terza settimana di vita, il cucciolo inizia ad aprire le palpebre e, solo in un secondo momento, avviene l'apertura del condotto uditivo; tuttavia l'intero processo di maturazione terminerà intorno al secondo mese di vita. Il cucciolo dorme e sogna meno rispetto a prima, sa muovere la coda, ringhiare ed abbaiare; inizia inoltre ad essere autonomo: è in grado di leccare, masticare e mantenere il calore corporeo.

Il vostro cucciolo impara in fretta, è quindi importante che impari bene da subito, dovrete educarlo alle buone maniere fin dal primo giorno ci sono alcune regole d'oro:

Bravo cagnolino: i cani imparano per associazione, quindi premiatelo se fa qualcosa bene. In questo modo sarà invogliato a ripetere il suo comportamento. La ricompensa o la lode però devono essere vincolate all'azione, quindi non aspettate più di qualche secondo. Il premio può consistere in una lode o un bocconcino, entrambi, oppure un momento di gioco. Le lezioni dovranno essere brevi, diciamo un paio di minuti per volta, ma ripetute cinque o sei volte nell'arco della giornata e in vari ambienti. Dentro e fuori casa, durante la passeggiata, ma sempre assicurandovi che non vi siano distrazioni per fare in modo che il cucciolo possa concentrarsi su ciò che gli state insegnando.

Così non va bene: Il cucciolo ha bisogno di imparare cosa può fare e cosa no. Mordicchiare, ad esempio, fa parte del suo modo di esplorare l'ambiente e non ha idea di cosa sia "mordicchiabile" e cosa no finché qualcuno non glielo insegna. In questi casi è bene ignorare il suo comportamento. Non sgridatelo, non alzate le mani, non guardatelo con disapprovazione: fate semplicemente finta che non esista. In alcuni casi però è necessario intervenire, ad esempio se si mette a rosicchiare qualcosa di pericoloso come un cavo elettrico. Sempre senza sgridarlo o picchiarlo, interrompetelo richiamando la sua attenzione con un "no" e poi ricompensatelo quando smette e vi presta attenzione.

Semplicemente NO: Una parola che potreste insegnare al vostro cucciolo, è "no". Se lo sorprendete a fare qualcosa di potenzialmente pericoloso o estremamente distruttivo, interrompetelo con un "no" deciso. Non c'è bisogno di alzare la voce, basta un tono basso ma sicuro. Appena interrompe la sua attività, lodatelo e ricompensatelo.

Amore e affetto: Il cucciolo prenderà come un'emozionante avventura il trasferimento dalla cucciolata alla vostra casa, ma come esperienza può essere anche alquanto sconvolgente. Avrà bisogno di molte attenzioni, rassicurazioni e cure affettuose che l'aiutino ad abituarsi alla nuova sistemazione. Richiamerà con insistenza la vostra attenzione, e voi dovrete dargliene davvero tanta in questa fase.

Prepara la tua casa per accoglierlo: L' arrivo nella nuova casa potrebbe essere stressante per lui, scegli un momento in cui potrai passare qualche giorno con lui. Per la prima volta si trova senza i fratellini e la sua mamma, la tua presenza ed il tuo affetto sono fondamentali per rassicurarlo e aiutarlo ad abituarsi alla nuova famiglia.

La Cuccia: Ai cuccioli piace sentirsi parte della famiglia, quindi scegli per la sua cuccia un posto tranquillo ma non isolato della casa.
Metti all' interno una copertina e un giochino e ovviamente è importante che sia adeguata alle sue dimensioni.
In questo modo lo aiuterai ad abituarsi alla nuova casa, dandogli la possibilità di avere un posticino tutto suo nel quale sentirsi al sicuro.

Già hai deciso il nome da dargli?: Guarda attentamente il tuo cucciolo, sceglierai sicuramente il nome più adatto a lui. Una volta scelto il nome, insegnalo fin da subito.
Pronuncia il suo nome senza gridare, il suo udito è molto fine, chiama il tuo cucciolo, attira la sua attenzione, quando comincerà a guardarti, ripetilo e se viene verso di te ricompensalo con una carezza.
Fai precedere il suo nome ad un momento piacevole per incoraggiarlo a seguire gli ordini, se è titubante non sgridarlo, ci riproverai più tardi.

 

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